INTERVALLI
- Elia Grassi

- 22 set
- Tempo di lettura: 3 min
PANORAMICA
L’intervallo è la relazione fra due note. È una delle basi più semplici e al tempo stesso più profonde di tutta la musica. Per dare un nome agli intervalli, nella cultura occidentale si fa riferimento alle scale maggiori e minori e all'ordine in cui si presentano le note in queste scale.
In altre culture gli intervalli non hanno un rapporto diretto con le scale ma possono essere anche rappresentati da immagini che ne evocano il carattere¹.
INTERVALLI MAGGIORI
Il modo più facile – anche se non il più esatto dal punto di vista scientifico – per iniziare a capire gli intervalli è considerare la scala maggiore. La nota su cui costruiamo la scala si chiama fondamentale. Il rapporto fra la fondamentale e una qualunque nota della scala, è detta intervallo. Il nome dell’intervallo dipende dalla posizione della nota nella scala. Un intervallo fra la fondamentale e la terza nota della scala maggiore si chiamerà banalmente intervallo di terza maggiore.

Do - Re → è un intervallo di seconda maggiore
Do - Mi → terza maggiore
Do - La → sesta maggiore
Do - Si → settima maggiore
INTERVALLI MINORI
Analogamente possiamo prendere la scala minore frigia (che si differenzia dalla scala minore naturale per la seconda abbassata di un semitono), e confrontare la fondamentale con ognuna delle note che la formano. Un intervallo fra la fondamentale e la terza nota della scala minore si chiamerà banalmente intervallo di terza minore.

Do - Reb → è un intervallo di seconda minore
Do - Mib → terza minore
Do - Lab → sesta minore
Do - Sib → settima minore
INTERVALLI GIUSTI
A questo punto, sommando intervalli maggiori e minori, siamo arrivati a ricoprire 8 note delle 12 che formano un'ottava di uno strumento occidentale comune, suddiviso in semitoni, mancano quattro note. Tre di queste note sono comuni sia alla scala maggiore che alla minore e si definiscono intervalli GIUSTI: la quarta, la quinta e l'ottava.
Do - Fa→ è un intervallo di quarta (giusta)
Do - Sol→ quinta (giusta)
Do - Do'→ ottava
TRITONO
Il tritono è l'ultima nota che manca per completare i 12 semitoni che compongono l'ottava. Il tritono è un intervallo che ha diverse funzioni e un carattere dissonante, utile ad esempio per creare tensione prima di risolvere sula tonica.

TUTTI GLI INTERVALLI DELLA SCALA EQUABILE
semitoni | Rapporto armonico | Nome | Frequenza Reale (Hz) | |
fondamentale | - | 1/1 | Do (tonica) | 261,63 |
seconda minore | +1 | 16/15 | Reb | 279,07 |
seconda | +2 | 9/8 | Re | 294,33 |
terza minore | +3 | 6/5 | Mib | 313,96 |
terza | +4 | 5/4 | Mi | 327,04 |
quarta | +5 | 4/3 | Fa | 348,84 |
tritono | +6 | 7/5 | Fa# | 366,28 |
quinta | +7 | 3/2 | Sol | 392,45 |
sesta minore | +8 | 8/5 | Lab | 418,61 |
sesta | +9 | 5/3 | La | 436,05 |
settima minore | +10 | 16/9 | Sib | 465,12 |
settima | +11 | 15/8 | Si | 490,56 |
ottava | +12 | 2/1 | Do2 | 523,26 |
UNA VISIONE UNIVERSALE
Per un musicista occidentale riferirsi a queste scale è il modo migliore per identificare velocemente gli intervalli e associarli alla propria routine quotidiana, soprattutto se lo strumento che si suona è suddiviso in semitoni. Ciononostante bisogna tenere presente che ogni intervallo ha il suo preciso colore e il suo proprio significato fisico-scientifico indipendentemente dai numeri ordinali di una scala. Le scale occidentali ordinano le note semplicemente in base alla loro altezza, dal pitch più basso al pitch più alto, ma quest'ordine non è sempre utile e non rispecchia la consonanza degli intervalli. Se per esempio si volesse ordinare gli intervalli dal più consonante al più dissonante, l'ottava e la quinta sarebbero le prime note di un'ipotetica scala basata sull'assonanza.
INTERVALLI DISCENDENTI
Solitamente se si pensa ad una quinta, la si associa alla quinta ascendente anche se si trova un'ottava sotto la fondamentale. Almeno all'inizio è meglio pensare agli intervalli solo in senso ascendente e, se li vogliamo immaginare sotto la fondamentale, possiamo pensare a "una quinta un'ottava sotto" invece che a "una quarta discendente"². Gli intervalli discendenti sono comunque utili, non solo in contesti contrappuntistici, ma anche per tecniche come l'inversione o per la costruzione di assoli. Sono più orientati ad una composizione logica o matematica che non alla ricerca psicoacustica di un senso tonale.
NOTE
Quella che noi chiamiamo "quinta" in cinese si chiama 徵 (Zhi)
Anche libri come the complete musician di S. Laitz, per quanto abbiano un approccio tradizionale, suggeriscono metodi alternativi per trovare gli intervalli discendenti pensando solo a quelli ascendenti (pag.37). Ad esempio Laitz di fronte ad un intervallo di settima discendente, suggerisce di trovare l'intervallo reciproco ascendente, ovvero la seconda minore, trovare il nome della nota e abbassarla di un'ottava.




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