SCALA MAGGIORE
- Elia Grassi
- 6 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 22 ago
Molte culture riconoscono l'ottava come l'intervallo principale fra due suoni. Tuttavia questo intervallo è piuttosto ampio e lascia spazio a ulteriori suddivisioni. Dentro un'ottava abbiamo infatti lo spazio per altri intervalli più piccoli. Nella storia della musica questi intervalli dividono l'ottava nei modi più disparati, in parti uguali o diverse. Esistono scale che dividono l'ottava in cinque parti (scale pentatoniche), altre che dividono l'ottava in ventiquattro e altre ancora sperimentali, come quella di Harry Partch, che dividono l'ottava in più di quaranta parti. Tuttavia nelle varie culture c'è una certa tendenza a prediligere scale che dividono l'ottava in sette parti, queste scale sono chiamate eptafoniche e la scala maggiore è una di queste.
SCALA MAGGIORE
La scala maggiore nasce dalla divisione dell'ottava in sette parti. Il risultato sono sette suoni distinti a cui aggiungere l'ottava d'arrivo, otto note totali. L'ottava d'arrivo porta lo stesso nome della nota di partenza. La nota di partenza è detta fondamentale.
La scala maggiore di DO è composta dalle note: DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI, DO e corrisponde ai tasti bianchi della tastiera del pianoforte.


TRASPOSIZIONE
Non è però necessario partire da DO per costruire una scala maggiore ma possiamo partire da qualunque altra nota. Quello che è importante perché una scala si possa definire maggiore, è che ogni nota che la compone rispetti la giusta distanza rispetto alla nota fondamentale, questa distanza si può misurare comodamente in semitoni.
TRE ESEMPI NELLE SCALE DI DO, SOL E RE MAGGIORE
DO | SOL | RE | |
+2 (SEMITONI) | RE | LA | MI |
+4 | MI | SI | FA# |
+5 | FA | DO | SOL |
+7 | SOL | RE | LA |
+9 | LA | MI | SI |
+11 | SI | FA# | DO# |
+12 | DO | SOL | RE |
Quando si parla di scala maggiore, è importante ricordare che le sette parti in cui è divisa l'ottava non sono uguali. Fra una nota e l'altra abbiamo quasi sempre la distanza di due semitoni ma fra la terza e la quarta nota, e fra la settima e l'ottava, il passo è più stretto e misura soltanto un semitono.
DISTANZA FRA LE NOTE
Un altro metodo pratico per ricavare le note della scala maggiore è calcolare la distanza in semitoni fra una nota. Considerando che non tutte le distanze sono uguali, bisogna imparare questo pattern, dove T sta per tono, ovvero l'unità di misura che comprende due semitoni.
T=tono S=semitono
T - T - S - T - T - T - S


LA PROSPETTIVA SCIENTIFICA
Gli intervalli della scala maggiore sono nati ben prima dei semitoni e quello che realmente caratterizza una determinata scala è il rapporto fra la frequenza delle note che la compongono e la frequenza della nota fondamentale. La frequenza dell'ottava vale esattamente il doppio della frequenza della fondamentale; la frequenza della quinta nota della scala maggiore vale 3/2 della frequenza della fondamentale e così via:
Nome | Rapporto armonico | Frequenza (Do = 261,63 Hz) |
Do (tonica) | 1/1 | 261,63 Hz |
Re | 9/8 | 294,33 Hz |
Mi | 5/4 | 327,04 Hz |
Fa | 4/3 | 348,84 Hz |
Sol | 3/2 | 392,45 Hz |
La | 5/3 | 436,05 Hz |
Si | 15/8 | 490,56 Hz |
Do | 2/1 | 523,26 Hz |
Calcolare gli hertz di ogni nota della scala tramite questi rapporti è il metodo più esatto, tuttavia non è per niente pratico se ci troviamo di fronte a strumenti che sono derivati dalla scala equabile, basata sui semitoni. Questo perché la scala equabile non rispetta esattamente i rapporti fra le frequenze e dividere l'ottava in 12 semitoni porta a delle approssimazioni rispetto al reale rapporto che c'è fra la fondamentale e i suoi intervalli. Gli intervalli approssimati della scala equabile non sono però da intendersi come un problema ma come il marchio di fabbrica della musica di stampo occidentale che, sacrificando appena questi rapporti, ottiene in cambio la libertà di trasporre le note in varie tonalità. Inoltre, piccole deviazioni rispetto ai rapporti scientifici, restituiscono simpatiche dissonanze che sono il marchio di fabbrica di un sistema di grande successo planetario. Se però si volesse sperimentare la purezza e il rigore della scienza, certi software e strumenti non convenzionali si prestano a questo scopo.
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