TONALITÀ
- Elia Grassi

- 28 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 31 ago
"Se riusciamo a renderlo inavvertibile in un luogo, esso
eserciterà tanto più fortemente il suo dominio in un altro. [...]
La forza del legame tonale non è altro che
la forza di gravità nella sua forma più raffinata"
Paul Hindemith,The Craft of Musical Composition

CENTRO DI GRAVITA'
Quando ci troviamo di fronte a uno strumento intonato occidentale, e proviamo a comporre o a leggere uno spartito, ci accorgiamo che spesso emerge una nota che attrae l'attenzione più delle altre e predomina il discorso musicale. Spesso è la nota su cui si risolve un discorso musicale. Quella nota è detta tonica.
ETIMOLOGIA
In origine, tónos indicava sia la tensione di una corda sia l’altezza risultante dal grado di tensione. In ambito musicale, già in età ellenistica, designava una scala basata su un particolare tono di partenza, ma anche un modo o uno stato musicale.
MAGGIORE E MINORE
Alexander Choron nel 1810 utilizza il termine tonalità descrivendo il movimento del IV e V grado verso la tonica. Da allora in occidente questo termine rimanda al concetto di armonia funzionale, tipico della musica europea fra XVII e XX secolo, bastata sulle scale maggiore e minore¹. Questo non è del tutto senza senso o anacronistico in quanto, ancora oggi, gli strumenti occidentali sono accordati secondo il temperamento equabile che, per le proprietà dei suoi intervalli², rende queste due scale molto attrattive. Di fronte a strumenti che seguono questo temperamento, anche se usassimo scale modali o etniche, la scala maggiore e la scala minore chiamano la nostra attenzione e più cerchiamo di evitarle, più le stiamo dando importanza. Nel circolo delle quinte troviamo elencate tutte le tonalità maggiori e minori.
OGGI
Per anni il termine tonalità è stato associato a queste due scale ma, sebbene ancora oggi il sistema occidentale ruoti attorno ad esse, non è raro imbattersi in spartiti o analisi che parlano di tonalità minore quando si tratta in realtà di un modo dorico o eolio. Pertanto sembra che il termine stia recuperando la sua origine di centro attrattivo non più legato a una particolare scale né a un sistema culturale o temperamento. Fétis definiva la tonalità un insieme di "necessary relations, both successive and simultaneous between the notes of the scale"³. e questo è appicabile a qualunque fondamentale di una qualunque scala, specie se abbiamo a che fare con con sintetizzatori e strumenti microtonali, spesso scollegati dal sistema equabile.
NOTE
Cambridge History of Western Music Theory, pag. 726
specie il tritono, Cambridge History of Western Music Theory, pag. 730
Cambridge History of Western Music Theory, pag. 728




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